• Pubblicata il
  • Autore: Dominante
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Prima al parco, poi a casa - Benevento Trasgressiva

Era una delle tante sere in cui, annoiato, decido di aprire una rinomata chat italiana a cui da anni sono registrato. Prima di quella sera un paio là sopra le avevo abbordate, qualche bacio e qualche preliminare li avevo rubati, ma proprio troie degne di tal nome non ne ero riuscite a trovare. Almeno fino a quella sera.

Novembre 2012, io diciannovenne, alto sul metro e ottanta e magro, ma non affatto scolpito, occhi castani come i capelli lunghi, contatto una il cui nickname già apre la mente ai più perversi orizzonti: mani di fata.
Butto la conversazione sulle cose più convenzionali, mi dice di studiare design ad un’università di provincia, ma che anche lei è di Napoli, così io, particolarmente arrapato, le chiedo se è possibile, magari uno di questi giorni, andare a prendere un caffè. Lei, lasciandomi spiazzato, accetta immediatamente, e subito mi chiede di aggiungerci su Facebook; dopo aver risposto alla sua richiesta d’amicizia, comincio ad analizzare attentamente le sue fotografie. Osservando quelle integrali, però, mi accorgo che non rispecchia per niente il mio tipo: alta sul metro e sessantacinque, piena ma non grassa, culo largo e una quinta di tette, capelli castani lunghi e ricci che quasi contrastano l’eccessivo candore della pelle, da cui emerge però, come un oasi nel deserto, il rossore sanguigno di una bella bocca carnosa da pompino.
Con una scusa, essendo stanco, mi disconnetto e la saluto in fretta, con la promessa di risentirci nei prossimi giorni per l’appuntamento. Qualche sera dopo, ritrovandomelo nei boxer come un lampione, e avendo voglia di scopare, mi ritrovo lei su Facebook che, online, aspetta solamente di essere contattata. Detto fatto: tra una domanda e l’altra, metto un porno e mi masturbo, e in un momento quasi di delirio, comincio a spingere la conversazione su una piega più hard. Innanzitutto, come da copione, le chiedo se è vergine; lei, dopo vari tentennamenti, mi confessa di aver scopato con ben quattro ragazzi di cui solo uno è stato per lei serio, e che l’ultimo con cui era stato a letto se l’era lavorato di bocca per benino ma, essendo complessato, non gli si rizzava, così era saltata la penetrazione.
«Non c’è problema,» le scrivo maliziosamente in chat, «rimediamo io e te domani.»
Vedendo che lei non teneva a freno la mia eccitazione, insisto per combinare l’incontro direttamente a casa mia ma, a questa proposta, comincia a tirarsi un po’indietro. Per paura di perdere l’occasione, e sapendo che comunque l’avrei sciolta da vicino in un modo o nell’altro, prendiamo appuntamento in una zona facilmente raggiungibile con la metropolitana, dove c’è uno dei parchi più famosi di Napoli, ricco di posti lontani da occhi indiscreti, ideali per potersi spingere quantomeno oltre il semplice e banale bacio. L’indomani mattina la trovo al luogo prestabilito, sorridente e un po’ansiosa, e dopo un timido saluto rompo il ghiaccio dicendo in tono sardonico: «Speriamo che le cose che mi hai raccontato in chat siano vere, e che dal vivo tu non sia una delusione.»
«Non hai proprio idea di quello che ti aspetta» dice lei in un tono scherzosamente minaccioso.
Ci avviamo verso il parco chiacchierando del più e del meno, e dopo che la tensione era ormai stata stemperata, la porto alla fine di un viottolo semideserto e la sbatto violentemente vicino un albero. Le abbasso la maglia scollata e prendo a succhiarle avidamente la tetta destra; mentre la tengo in una mano passandole la lingua sopra come un forsennato, mi soffermo sul grosso capezzolo, prendendolo delicatamente a morsi e baciandolo con ben poca grazia. Premetto che questo è stato il primo approccio, non preceduto da alcun tipo di bacio, ma sul più bello, quando mi avvicino per farle sentire il cazzo duro che prepotentemente preme contro il pantalone, mi fa notare che un guardiano ci fissa, così decidiamo di cambiare strada. Dopo esserci seduti su una panchina, metto la sua borsa sulle mie gambe e, dopo averle preso la mano, volendo riprendere presto il discorso interrotto poco prima, comincio a passarmela sul cazzo. Lei si eccita, e in un momento di euforia, mi afferra i capelli dietro la nuca e comincia a baciarmi appassionatamente. Io, furbamente, ne approfitto per sbottonarmi la patta e per scostare i boxer, in modo tale che possa tastarmi meglio il pezzo di carne. Mentre lei infila la mano e comincia a fare su e giù, scopriamo ancora una volta che il guardiano, da pochi metri, con la scusa di cambiare un sacco dell’immondizia da un cestino, ci osserva in modo attento e insistente. In preda alla rabbia, mi aggiusto le braghe e le prendo stizzito la mano, suggerendole di cambiare posto ancora una volta. Dopo una breve camminata, ci lanciamo nei pressi di un alto cespuglio, dove finalmente speriamo di poter proseguire senza ansie. Afferrandole le braccia, l’appoggio sulle frasche e comincio a baciarla appassionatamente, allungando le mani nei posti più impensabili: quando la sento persa, le abbasso la maglia per poter tastare il seno prosperoso, e lascio scivolare le mani nei suoi jeans. Dopo un’approfondita toccata di quel suo bel culo sostanzioso, le ficco il dito nell’ano quasi con prepotenza, e dopo il suo singulto, senza mai sfilare la mano dalle mutande, le infilo indice, medio e anulare nella fica fradicia. In un attimo, le afferro i lunghi capelli spingendole la testa verso il mio cazzo, mi slaccio la cintura e lei inizia ad andarci giù di bocca divinamente. Lo afferra con la mano destra, misurandone i diciannove centimetri con la gola, e dopo averlo trattenuto senza farsi scrupoli, prende una piccola pausa per sputare sulla terra ruvida, mentre dal mio affare partono i primi zampilli di sborra che finiscono direttamente sulla sua maglia scura. Lei, eccitata da questo mio slancio, comincia a baciarmi e mordermi la cappella, mentre dalle palle al tronco mi stuzzica con lunghe linguate. Arrapato e fuori dal mondo, mi accorgo però di strani fruscii che vengono dei dintorni, e dopo aver scostato bruscamente alcune foglie, becco il “guardiano guardone” fissarci con gli occhi spiritati e col cazzo in mano pronto a venire da un momento all’altro. Sgomentato, l’unica cosa che riesco a fare dopo essermi aggiustato la camicia nel pantalone, è di porgerle la mano e di dirle con un filo di voce: «A questo punto, andiamo a casa mia.»
Ci allontaniamo frettolosamente, col voyeur che continua a seguirci per il tragitto fino all’ uscita, e prendiamo la metropolitana. Dopo essere scesi dal treno, ci avviamo a passo veloce verso casa, ansiosi finalmente di poter chiavare in un letto comodo e senza alcuna preoccupazione; giunti nel palazzo, direttamente in ascensore comincio a sbottonarmi la camicia, e appena mettiamo piede in casa, già nudo, le salto addosso e comincio a riempirla di baci e morsi, spogliandola man mano dei suoi indumenti. Rimasta ormai in intimo, mi gira la testa tanto grande è il visibilio di vederle i segni sulle ginocchia del pompino di poco prima. Lei indossa un completino di colore bianco molto semplice, non particolarmente lavorato; mi venne di comprimerle la faccia contro il cuscino, di scostarle le mutandine, e di penetrarla da dietro una decina di volte. Dopo essersi riuscita a liberare, emette dalla gola un grido strozzato: «Cosa cazzo fai? Non prendo la pillola, stronzo!» frenando subito il mio entusiasmo. Così io, dopo un attimo di pausa, le tiro una sberla e le afferro per l’ennesima volta i capelli, ribattendo ancor più rabbiosamente: «Allora succhia, troia! Devi tirarmi fuori tanta di quella sborra da far vergognare pure le puttane!» Indubbiamente e palesemente eccitata, comincia a tirarmi un pompino da coma farmacologico, come se ad ogni risucchio mi togliesse vere e proprie fette d’energia. Con la mia schiena appoggiata alla spalliera del letto, lei tra le mie gambe combina l’impossibile, tirandomi via dal cazzo anche l’aria, giocherellando coi fili di sborra e prendendomi le palle in bocca. Passano dieci minuti, e vengo con una copiosa cascata che le finisce in bocca, sulla faccia e arriva addirittura fino all’attaccatura dei capelli: nonostante ciò, il cazzo rimane ancora inspiegabilmente duro, e lei mi toglie i residui del seme dalla cappella con lunghe e dolci leccate, tenendomi il tronco afferrato fino al glande. Non volendo perdermi in chiacchiere, le chiedo di andarci giù di sega, così da farlo indurire subito; appena raggiunta la consistenza idonea, mi alzo dal letto trascinandola con me e, dopo averla messa a pecorina sull’angolo basso del letto, indosso prontamente un preservativo Durex all’ananas e comincio a sbatterla da dietro. La dolcezza esotica dell’odore dei nostri corpi sudati quasi contrasta l’eccitante battito delle mie palle sul suo bel culo, mentre la mia mano si allunga per massaggiarle il clitoride, così da farla venire una prima volta. Ormai distrutto, tolgo il cazzo dalla fica e allungo la faccia nel suo paradiso così lei, ancora china da dietro, geme ai limiti della follia mentre la mia lingua penetra il suo buco del culo e consuma il suo clitoride. Quando poi accosto il mio cazzo al buco più stretto lei, che nel frattempo era venuta una seconda volta, mi prega afflitta: «Ti prego, non là.» Così sfilo il preservativo: «Visto che in culo non lo vuoi prendere,» le dico «ora si fa come dico io.»
«Cosa sei?» le domando mettendoglielo con violenza nella fica, sentendo la sua zona intima fradicia dei suoi umori e della mia saliva.
«La tua troia» mi risponde lei sfinita.
«Cosa? Ridillo su, mi eccita.»
«La tua troia, la tua puttana, la tua zoccola!»
Gli ultimi colpi li sento fino alle meningi, e dopo averlo rudemente tolto da dentro, vengo sulla sua schiena arrossata, assieme al culo, da tutti gli schiaffi che le ho dato nei momenti più appassionanti.

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31/08/2014 15:05

zucchero

mi puoi dire il titolo del film! ? grazie!!

02/09/2014 17:52

albertino

sinceramente a me la storia e' anche piaciuta ma non capisco la tua reazione "dominante"! se uno non crede alla tua storia e te lo dice senza offenderti , tu reagisci cosi!??? ha ragione zucchero, datti una calmatina ! cmq e ' una delle poche storie di questo sito a cui credo e che mi e piaciuta! bravo!

01/09/2014 15:52

zucchero

va bene vieni a prato in viale valentini che ti aspetto !! sei un poveraccio , sei spazzatura ! ti sei offeso per una cavolata e non sai come difenderti! sei capace solo di insultare o fare a botte!!!! per gente come te ci vuole solo adolf hitler! ma prima o poi li trovi quelli che ti danno una lezione!!! gente repressa come te che magari picchia le donne oppure fanno rissa in 10 contro uno e dicono di essere coraggiosi e forti! o magari ragionano solo con le pistole e i coltelli! ! vigliacco convertiti alla calma e alla pace! il sgnore ti vede e quello che non ti succede per tanti anni ti puo succedere in un secondo!! il signore t presenta il conto quando vuole ! e ' eterno e onnipotente! in questo momento sei solo spazzatura!!! e la spazzatura si elimina dalla societa!! chiaramente il fatto che tu ti sia arrabbiato cosi tanto significa che hai raccontato una gran palla!! hai vist che reazione spropositata hai avuto per una mia battuta ironica senza offesa! io sono un tipo tranquillo e scherzoso e non mi sono offeso per la battuta su mia mamma (anche se e' ua battuta fuori luogo e non mi piace ne offendere e essere offesi sulle madri delle persone) , ma dal tono tu l hai presa come una cosa molto seria questa mia battuta! percio vatti a far curare che sei un pericolo per la societa! io stavo solo giocando e ho il diritto di dire se una storia non mi piace o non la credo vera! nella mia prima battuta non c era nessuna offesa , nessuna battuta di cattivo gusto!! io non sono un santo e anni fa sono stato in carcere e ho capito tante cose stando li dentro !ci sono cose su cui si puo scherzare e altre molto piu serie! ci son cose a cui dar peso e altre no! in questo sito non si parla di malattie fisiche e psichiche, nn si parla di poverta e disagio! non si parla di guerre! si parla di sesso e sul sesso(nn sulle malattie sessuali) si puo anche scherzare! sempre con misura! io non mi son mai permesso di deridere che ha problemi o di prstata o di eiaculaione precoce perche bisogna essere davvero ignoranti e stupidi per ridere di questi problemi! io mi son solo permesso di scherzare con te con la mia prima battuta e tu hai avuto una reazione ingiustificata! convertiti!!!! a me la fede m ha fatto rinascere dalla brutta vita che facevo prim a e mi ha aiutato per superare bene i 3 anni di carcere che ho fatto! anche se ancora ho qualche problema caratteriale , ti assicuro che prima ero molto peggio! sai quant volte anchio mi sono detto che ero solo spazzatura e dovevo solo essere buttato via dalla societa'! hai la liberta di scelta, ma di sicuro la strada che stai percorrendo porta al l inferno! cambia strada! leggiti la divina comedia che e' un insegnamento di vita! uno che si vuole picchiare per una battuta simpatica senza offesa fatta in questo sito non sta bene!

01/09/2014 14:40

Dominante

E invece no, quello che racconti tu si chiama "autobiografia di uno zuccherino". Pezzente figlio di puttana abbi le palle di fronteggiarmi da vicino che ti polverizzo e ti piscio in faccia!

01/09/2014 12:28

zucchero

ah si mi ricordo ! nel film c era un pezzente che veniva inculato da tre negri . uno in bocca, uno nel culo e uno nel l orecchio!!! il pezzente si faceva chiamare dominante e siccome raccontava bugie e' stato punito dai negri! ma se non avesse raccontato bugie non si sarebbe nemmeno arrabbiato! un vero ignorante da vaporizzare ! quelli come lui si offendono subito perche sanno di avere la coscienza sporca!!

01/09/2014 00:55

Dominante

La puttana di tua madre, zucchero. Vedilo, è interessante. Una piccola facezia da parte del regista, TROPPI ATTORI DI COLORE, PER GIUNTA PRESI DALLA STRADA!

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